Il 3 Settembre sono state pubblicate le linee guida per la scuola: nel sostegno al centro sono l’inclusione e la continuità didattica
Nei giorni scorsi è stata annunciata una nuova riforma della scuola, cioè un progetto di innovazione significativo di cui stanno emergendo i dettagli nelle linee guida appena pubblicate.
Numerosi sono i contenuti prospettati, tra cui un grande piano di assunzioni, un nuovo concorso a cattedra ed il progetto di premialità retributiva legata al merito.
Si tratterebbe di un rinnovamento generale di diversi aspetti del sistema scolastico, che riguarderebbe anche l’insegnamento agli alunni con disabilità, come anticipato da un’importante risoluzione approvata in Commissione Istruzione, di cui ci eravamo occupati qualche settimana fa. In essa era stata indicata la volontà politica di garantire continuità didattica agli alunni disabili per tutto il ciclo scolastico, che consentirebbe di superare i disagi educativi derivanti dal precariato e di costruire progetti educativi a lungo termine.
Davide Faraone, responsabile scuola del governo in carica, in una recente intervista aveva confermato che tra le novità che saranno comprese nella riforma della scuola c’è anche quella del sostegno, che non è una cortesia ma un diritto, non porta per accedere ad insegnamento. Quella del sostegno, ha affermato Faraone, è una delle gambe essenziali della riforma.
Non mancano però le perplessità: il testo dell’ambizioso progetto dedica la pagina 78 alle politiche previste per l’inclusione, da cui emerge un dato che abbiamo più volte sottolineato, cioè la carenza dei docenti specializzati per le attività di sostegno. Nello specifico, viene richiamato il piano triennale di stabilizzazione, giunto alla sua seconda tranche, che ha visto fino ad ora l’assunzione di quasi 18 mila insegnanti specializzati e che si concluderà il prossimo anno con l’immissione in ruolo di altri 8 mila docenti. Circa 26 mila insegnanti, dunque, potranno garantire continuità didattica agli alunni.
Non basta. Infatti, nonostante questa significativa azione politica centrata sulla tutela dei diritti degli alunni con disabilità, circa 21 mila cattedre continueranno ad essere annuali e, pertanto, ad almeno 42 mila alunni con certificazione non potrà essere garantita la continuità didattica. Non solo: i docenti specializzati presenti attualmente nelle graduatorie ad esaurimento sono solo 14 mila, cui si aggiungono gli insegnanti presenti nelle graduatorie di merito dei concorsi. In molti casi, però, si tratta delle stesse persone, che hanno superato le prove per accedere ad entrambi i percorsi utili per l’immissione in ruolo. Il numero dei docenti specializzati, cioè, continua ad essere inferiore al fabbisogno e, in diversi casi, come abbiamo già evidenziato, non sarà sufficiente nemmeno a coprire le assunzioni previste per l’anno prossimo.
Altri insegnati, pur in possesso di abilitazione e di recente specializzazione, non potranno essere assunti finché non saranno in possesso di idoneità concorsuale.
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