Sette anni fa mi è stata fatta diagnosi di autismo per mia figlia Maria Pia. E’ stata dura, durissima. Pur essendo un operatore sanitario questa diagnosi è terribile perchè la medicina ci dice che non c’è nulla da fare. Da genitore e professionista ho dovuto aprire gli occhi vivendo sulla mia pelle la disabilità di mia figlia. Ansia, paura, terrore, il dopo di noi, disperazione hanno permeato le prime fasi della mia personale vicenda umana. solo la mia tenacia lo studio per cercare altre strade mi hanno salvato ed hanno salvato la mia famiglia.
In questi anni di studio per “curare” l’autismo di mia figlia mi sono accorto mio malgrado che i diritti umani e della salute venivano violati artatamente da interessi ciclopici per i quali la stessa vita umana non ha valore alcuno se non per ingigantire potere e conti correnti.
Per questo sono sceso in campo perchè per prima cosa non voglio che nessun bambino nato sano possa diventare autistico, perchè l’autismo non è ne contagioso ne genetico e nemmeno colpa della “madre frigorifero”.
Questa associazione nasce proprio per dare risposte concrete a genitori e famiglie disperate per l’autismo o la disabilità del proprio figlio ma anche per ciò che riguarda tematiche sociali e rapporti con la scuola ed enti pubblici e privati nella presa in carico della disabilità e del disagio sociale.
Questo gruppo di persone, che spero possa essere sempre più numeroso, avrà a cuore moltissimi argomenti legati alla persona in toto, disabile o meno come l’ambiente, la natura, la corretta alimentazione, le energie rinnovabili, la green economy, la educazione anche scolastica, home schooling, educazione parentale e qualsiasi altro argomento che possa far progredire la persona dal punto di vista psicofisico in ogni senso.
Il mio appello in primis alle persone della Campania che vogliono partecipare a questa avventura appena nata e che spero possa diffondersi fra quante più persone possibili.
Cercherò per quanto mi sia possibile di creare delle “cellule teritoriali ” di AITSAD in primis NEI VARI TERRITORI DELLA CAMPANIA E SU PIU’ PROVINCE…..poi si vedrà.
L’UNIONE FA LA FORZA E QUESTA ASSOCIAZIONE VUOLE NASCERE DALLA VOSTRA FORZA.
Non voglio più genitori che non sanno come affrontare la disabilità ed il disagio voglio persone attive e combattive che non hanno vergogna della propria disabilità ma che anzi combattano per i diritti dei propri figli.
Ciò si fa creando dei percorsi di formazione anche a piccoli gruppi, , convegni in modo che sia la salute del disabile e delle famiglie ad essere al centro delle attenzioni delle istituzioni tutte.
Le istituzioni che dovremmo rispettare se ci rispettano e rispettano i diritti dei nostri figli e tutelino la persona nel suo equilibrio. Istituzioni che dovremmo stimolare al confronto costruttivo evitando sempre il muro contro muro. Istituzioni pubbliche e private che devono abituarsi a vederci come attori di un processo chiamato collaborazione.
Le chiusure sono sconfitte per tutti non lo dimentichiamo mai.
Le famiglie ahimè molte volte sono lasciate sempre sole di fronte ai drammi familiari, sia riguardo la disabilità ma anche il disagio sociale….perchè poi è la disabilità stessa a causare disagio sociale ed a diventare anche un pesante fardello economico.
Fare rete significa condividere esperienze fra chi vive sulla propria pelle un disagio sia esso sociale e/o cognitivo, motorio, psichico e di altro tipo.
Questa associazione E’ APERTA A TUTTI non solo a genitori con figli disabili ma a tutti coloro che vogliono magari solo informarsi e che vogliono dare una mano secondo le proprie specifiche competenze.
Le idee sono tante….le esperienze oramai ultraventennali nel campo della disabilità e centinaia di volte ho sentito il grido di dolore e di disperazione di genitori che non sanno come gestire il proprio figlio.
Questa associazione mette al centro della propria attività la persona disabile e/o normodotata nei rapporti con la tutela della libertà, della salute e dei diritti umani nel rispetto delle leggi e della costituzione da rispettare e far rispettare.
Basta bambini che vengono prelevati a scuola dai carabinieri, basta disabili offesi nella loro dignità da istituzioni cieche e lontano anni luce dai loro bisogni e sofferenze famiglie incluse.
Dobbiamo dire basta ad ogni sopruso e violazione dei diritti umani della persona e di chi se ne prende cura.
Bisogna crescere ed essere in tanti. Ciò ci permetterà di stabilire insieme di volta in volta obiettivi a breve termine e di trovare risorse sia economiche ma specialmente umane per realizzarli secondo le competenze e professionalità di ogni socio.
Per socio si intende una persona attiva, fortemente motivata ed informata che possa aiutare altre persone in un discorso solidale e collettivo e crescere insieme in una grande famiglie dove stretti ed interdipendenti debbano crescere ed alimentarsi i rapporti umani.
La tutela sociale parte dal rispetto delle leggi e dalla difesa dei diritti della persona sanciti dalla nostra costituzione. Dobbiamo cementare una unione in modo da riconoscerci come corpus unico e con obiettivi concreti e raggiungibili. La politica dei piccoli passi alla fine porterà i suoi frutti e ci farà crescere tutti. La forza e la credibilità oltre che l’influenza sulle istituzione si conquista non solo con progettualità di alto livello ma anche e sopratutto dando risposte ai cittadini che non le trovano dalle istituzioni per mille ragioni. Si conquista anche crescendo di numero come corpo unico che influenze le scelte anche di chi ha responsabilità di scelte collettive e di governo che vanno ad influenzare la vita di tutti noi.
Meno show e più fatti ecco ciò che si intende per associazione. Dare risposte concrete alle persone con fatti concreti senza fronzoli cercando con le migliori intelligenze di bypassare difficoltà di ordine educativo, scolastico, nei rapporti con le istituzioni e la burocrazia. Senza dimenticare inoltre il supporto per quanto possibile e nei limiti delle risorse economiche che di volta in volta cercheremo, secondo le diverse progettualità, legali e medico-riabilitativo o di ogni diverso professionista rispetto a specifiche situazioni.
Si lotta non per il singolo ma per tutti noi. Lottare e vincere per le difficoltà relative per esempio al numero di ore limitato dalla burocrazia ad un bambino disabile e vincere significa aver vinto per tutti perché poi qualsiasi dirigente scolastico sarà ben attento a non violare i diritti di altri bambini figli dei soci ma anche allargando la difesa a coloro che non lo sono. Non si lotta per “punire” quel dirigente o funzionario sia pubblico che privato, si lotta sempre per i diritti dei nostri figli e della persona sempre nel rispetto delle leggi vigenti.
Qualora queste ultime non rispettino la persona e la libertà dei nostri figli ed i loro diritti oltre che la dignità della persona stessa procederemo insieme con ogni forma di protesta civile e legale contro ogni disposizione legislativa. Non ultimo ricorrere anche alla giustizia di ogni grado e specificità.
Unione non significa omologazione ma diversità. Perché gli obiettivi devono essere sempre chiari ed accettati da tutti. Possiamo discutere sugli strumenti per raggiungere gli obiettivi prefissati, nel rispetto del parere altrui, ma mai mettere in discussione il nostro fine ultimo: la difesa dei diritti inviolabili della persona.
In questo modo si cresce e si cementano i rapporti anche umani discutendo e confrontandosi gli uni agli altri nelle nostre diversità. Spalla a spalla sempre uniti nelle diversità vinceremo per i nostri figli, per noi e per tutti, avendo sempre ben presente il nostro obiettivo comune.
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Ad majora
Salvatore Morelli